Cimitero di guerra di Catania

Tante volte, durante gli atterraggi o le partenze da Catania, abbiamo notato nelle vicinanze la presenza di un cimitero “all’inglese”, indicato come Cimitero dei caduti di guerra del Commonwealth.

Durante gli anni trascorsi a Catania, non ho ricordo di averlo mai visitato né con la scuola, né su iniziativa personale, quindi abbiamo sfruttato le vacanze natalizie per scoprire un luogo di Catania per noi nuovo.

E’ effettivamente un cimitero all’inglese, dove sono sepolti e commemorati i caduti, appartenenti alle forze del Commonwealth, durante la seconda guerra mondiale, negli scontri avvenuti in Sicilia tra luglio e agosto del 1943. Cito in questo senso quanto riporta Wikipedia: per Commonwealth si intende, di norma, il Commonwealth delle nazioni, di 53 membri, ovvero un’organizzazione internazionale fra Stati che abbiano fatto parte in passato dell’Impero britannico.

La cura del luogo è in carico al Commonwealth War Grave Commission (CWGC), che si occupa di mantenere vivo il ricordo dei caduti delle forze del Commonwealth, tra le due guerre mondiali, in tutto il mondo.

Come raggiungerlo

Per raggiungere il cimitero di guerra, è necessario disporre di un auto, prendere la E45 in direzione aeroporto, quindi l’uscita Zia Lisa e da lì seguire le indicazioni (qui la localizzazione sulla mappa), giusto per orientarsi siamo in prossimità di un centro commerciale.

Quasi a voler dare l’impressione che magari si sta sbagliando strada, poche svolte prima dell’arrivo si incontra un cartello di strada senza uscita, e poi qualche cumulo di spazzatura, quindi un cancello (che potrebbe anche essere chiuso), fino a giungere finalmente in questo spazio diverso, fisicamente un altrove.

Impressioni

Uno spazio curatissimo, l’erba a raso e ai confini alberi di ulivo, e le lapidi che restituiscono la gravità del luogo, ma anche un monito di pace rispetto al futuro: è già accaduto, combattiamo perché non succeda ancora. E ancor più lo ricordano le date di nascita e morte dei caduti, tutti giovanissimi, spesso ventenni appena.

Ci sono anche due spazi coperti, uno con la descrizione di chi sono i caduti qui seppelliti, il periodo nel quale sono avvenuti gli scontri e dove, e l’altro con un libro degli ospiti dove lasciare un segno o pensiero della visita, e un libro con i dettagli di tutti i caduti identificati (ci sono sepolte 2135 persone, delle quali 112 non identificate).

Da quanto si legge sul sito, il luogo è sempre accessibile, e nel caso di cancello chiuso, è possibile aprire la serratura a combinazione, ma su questo non ci giurerei. In ogni caso, anche se fosse aperto, il libro degli ospiti e quello dei caduti vengono, al di fuori degli orari dei giardinieri, messi al sicuro.

L’orrore delle guerre è omnipresente oggi, anche se per chi vive in occidente, tutto sembra lontano. Quando si cammina tra queste lapidi, la calma apparente cela un monito forte, tra le età degli uomini caduti, che per lo più si agira tra i 18 e i 20 anni. C’è un bisogno costante di pace, la quale richiede uno sforzo costante al confronto, senza la presunzione di essere migliore dell’altro, senza la pretesa di avere ragione (di cosa o di chi), piuttosto alla ricerca di soluzioni condivise, in una tensione dialettica oggi necessaria quanto ieri.

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